Necessità quotidiana, pratica irrinunciabile: nutrirsi. Questo bisogno primario diventa piacere se praticato con maestria ma può diventare arte e delizia nelle occasioni di festa. 

 

E quale festa è più carica di spunti pieni di emozione del Natale? 
Si cercano le ricette migliori, quelle collaudate e di sicuro effetto. Il servizio buono, le posate più belle, la tovaglia speciale. 
 All'improvviso ci ricordiamo di avere, tutti, qualcosa da ricordare. Un posto dove siamo stati felici, una ragione per sederci e festeggiare. E non importa se credenti o meno, in questo periodo siamo tutti sollevati da uno spirito desideroso di pace e comunione.
A Natale non posso fare a meno di apparecchiare in maniera speciale. Apparecchio perché desidero donare piacere e delizia. Apparecchio perché sono felice di riconoscere per un solo secondo il luccichio negli occhi di chi entra nella stanza come fosse un bambino, colto da un senso di meraviglia. Apparecchio perché ci tengo e ogni invitato è importante e conta. E la tavola diventa fulcro e altare, intorno al quale radunarsi può essere fonte di gioia e divertimento.
Quest'anno mi sono divertita a preparare un orto immaginario. Solo per ricordare che tutto quello che possiamo avere di buono e prezioso va seminato, innaffiato e protetto, se proprio vogliamo raccoglierne i frutti. 
La mia tavola, pronta per il Natale.